NEL PAESE DELLA MERAVIGLIA

Barbara Capponi e Marcello Carrà,
a cura di Maria Livia Brunelli
Museo di Storia Naturale di Ferrara,
20 giugno – 20 ottobre 2019

Gli animali sono da sempre i nostri compagni di viaggio sul pianeta.
Nella maggior parte delle culture e religioni antiche la natura e gli animali rivestivano una grande importanza e venivano visti come espressioni magiche e divine del grande mistero della vita. Gli animali incarnavano le divinità e le divinità potevano prendere la forma di animali, come ci raccontano, tra le altre, la mitologia greca e latina.
È probabile che per centinaia di migliaia di anni non sia esistito un vero confine tra natura e divinità.
Eppure sono bastati pochi secoli – un istante, rispetto al tempo della vita sulla terra – perché il mito antropocentrico ci allontanasse vertiginosamente dal resto della Natura, portandoci la presunzione – e insieme la maledizione – di non farne più parte.
Sappiamo benissimo di essere animali e che l’uomo appartiene alla famiglia delle grandi scimmie, ma nel linguaggio comune gli animali sono sempre gli altri. Non noi. Noi siamo spettatori, padroni, consumatori. Abbiamo smesso di essere figli e parenti e compagni di viaggio di tutte le altre creature nostre contemporanee che condividono con noi questo splendido e feroce passaggio sulla terra.
Il mondo è ancora pieno di cose meravigliose – grandi e piccole, sotto i nostri occhi quotidianamente o nascoste in fondo agli oceani. È solo il nostro sguardo che apparentemente si è estinto.
L’amore e l’incanto davanti agli altri animali sono evidenti soprattutto nei bambini.
Uno sguardo aperto alla meraviglia è l’unico sguardo per vedersi davvero.